Messa a punto del vang

Premessa

Ho ricevuto molte richieste di persone in difficoltà nel montare e mettere a punto il vang. Con il presente articolo cerco di chiarire l'argomento.

Parti e struttura

Il vang del Finn è costituito da una leva il cui fulcro è posizionato sul boma.
Al braccio corto della leva è attaccata la diretta del vang, ovvero quel cavo tessile o d'acciaio che da un'estremità del braccio corto va a girare intorno all'albero sotto la ghiera e torna all'altra estremità corrispondente dello stesso braccio.
Al braccio lungo invece è attaccato un circuito a 2 rinvii (che è quello che poi si trova rimandato in coperta con una scottina) con il quale si può agire sulla leva.



E' evidente che la diretta sopportando l'intero carico del vang (che quando è cazzato, negli impatti con le onde raggiunge carichi notevoli) deve essere resistente e assolutamente inestensibile per permettere un'efficace regolazione. Consiglio quindi di utilizzare uno spectra senza calza di almeno 4 o 5 mm di diametro o un cavetto d'acciao di almeno 3 o 4 mm.
Per il rinvio è invece sufficiente uno spectra senza calza di 2,5 o 3 mm se tale misura è adeguata al livello di consumo che i bozzelli hanno sulla scotta.

Se si decide di utilizzare uno spectra per la diretta è possibile fare due gasse o due impiombature opportunamente cucite da applicare tramite uno schiavetto da una parte e al perno della landa regolabile dall'altra.
Se invece si preferisce il cavetto d'acciaio (per altro quello che anch'io preferisco) si possono fare due impiombature di rame con redancia usati alla stessa maniera delle gasse di spectra, oppure, meglio, si possono applicare un terminale a forchetta da una parte e uno con occhiello dalla parte della landa.

Messa a punto

Ciò che permette la migliore funzionalità del vang è la lunghezza della diretta e la posizione del perno con cui viene applicata alla landa.
Questo punto credo che sia il dilemma di molti.
La lunghezza della diretta determina la massima altezza che il boma può raggiungere e di conseguenza la minima altezza sotto la quale il vang non ha più potere d'azione.
Ma c'è un altro punto importante da tenere in considerazione, che è il fatto che la forza che viene messa nel cazzare il vang è utilizzata tanto più efficacemente quanto più la posizione della leva si avvicina alla perpendicolare rispetto al boma.
In sostanza la diretta deve essere tanto lunga da permettere di far alzare il boma in maniera sufficiente da passarci sotto agevolmente e regolare opportunamente la vela di poppa, allo stesso tempo deve essere tale da avere la leva pressoché perpendicolare al boma nelle situazioni in cui cazzare il vang è più impegnativo (di lasco con vento forte) e abbastanza corta da permettere di abbassare il boma quanto necessario nelle situazioni estreme (al traverso o di bolina larga).

A livello pratico, per regolare la diretta come suddetto, basta applicare un semplice metodo come segue:

E' necessario tirare su la randa e regolare la base come lo si farebbe di bolina.
Mettersi prua al vento con la scotta completamente mollata o senza e con il cavetto del vang agganciato dalla parte dello schiavetto, e lasciare che la vela tenga naturalmente il boma ad una certa altezza. Quella posizione è lo zero. In quella posizione, si deve agganciare il capo libero della diretta alla landa mettendo il perno in posizione tale da far andare appena in tensione i cavetti con la leva a fine corsa tutta indietro. A questo punto si passa la scottina del circuito il quale deve essere abbastanza corto da far si che, quando il vang è in posizione zero, esso richiami il bozzello sotto coperta fino a battuta con il piede d'albero. Tale messa a punto permetterà la massima escursione possibile di questa regolazione.

Cenni di regolazione

In andatura di bolina il vang non ha nessuna funzionalità perché l'azione della scotta sul boma è ampiamente più efficiente.
In poppa il vang si dovrebbe cazzare in maniera da dare una costante ed uniforme tensione alla balumina permettendogli però di "respirare" ovvero di aprirsi e chiudersi lentamente con movimenti regolari. Bisogna però tener conto che, soprattutto in condizioni impegnative, l'azione del vang allo stesso tempo toglie potenza alla vela ma dona alla barca equilibrio e stabilità, partendo da questo presupposto si deve trovare un compromesso in base anche alle proprie capacità e alle condizioni del momento.

Riccardo Cordovani

Foto di Emilio Bianchi

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