MATERIALI

L’Albero

Il Finn nasce nel 1952 con albero in legno. Negli anni si è evoluto passando prima all’albero in alluminio e negli ultimi anni in carbonio. Lo stesso albero in carbonio si è recentemente evoluto da tondo ad alare per permettere di studiare con più cura la curva migliore.
E’ evidente che l’albero è la variabile più significativa per la performance del FINN. In esso si racchiudono infatti più variabili:

Gli alberi alari in carbonio sono prodotti nel mondo attualmente, principalmente da 3 cantieri:

Personalmente credo che le marche non facciano la diffrenza se non per il prezzo, ciò che conta per la performance è piuttosto una curva adatta alle proprie caratteristiche.

Queste misure, che si possono trovare sul certificato di stazza fornito dal costruttore, sono importanti per stabilire a che tipo di equipaggio è adatto l’albero ma anche per una corretta progettazione della vela.

Un albero standard deve avere alla misura centrale tra i 118 e i 123 e il tip di testa d’albero tra 500 e 510 prua-poppa , mentre lateralmente nello stesso range la misura centrale e tra 410 e 420 il tip di testa d’albero.
Gli alberi con questi tipi di misure sono i più facili da manovrare.
Gli equipaggi più pesanti e i più esperti possono eventualmente permettersi alberi più rigidi con misure centrali anche fino a 110/115.
I leggerissimi invece (quelli intorno agli 80 Kg) potrebbero aver bisogno di alberi più morbidi con misure centrali anche fino a 125 e oltre.

In linea di massima comunque, facendo presente le vostre caratteristiche fisiche al costruttore, sarà lui stesso in grado di consigliarvi le misure migliori per voi.

Misurazione dell'albero

Il costruttore fornisce dei numeri che rappresentano il tipo di curva dell’albero. Essi si ricavano mettendo l’albero orizzontale vincolato a piede e ghiera e caricato al segno di stazza in testa con 12 Kg. In questa posizione si misurano le freccie dalla corda dell’arco che l’albero crea, a ¼ ½ e ¾ della lunghezza dell’albero e il TIP che è l’escursione della testa d’albero da carico a scarico.
Tale misura si effettua facendo flettere l’albero prima indietro e poi lateralmente annotando le relative serie di numeri.


Immagine tratta da www.northsailsod.co.uk

La Vela

Anche le vele hanno subito un'evoluzione, si è passati infatti da vele in Dacron a vele in Film rinforzato con fili in Kevlar , Mylar (o poliestere) o Carbonio.
La differenza tra i materiali dei fili inseriti all’interno del film sta nell’elasticità. Il poliestere e il mylar sono i più elastici ed allo stesso tempo permettono l’utilizzo di film molto sottili, queste caratteristiche lo rendono adatto ai venti leggeri. Il Kevlar è molto meno elastico ed è più resistente e per questo adatto a venti più forti. Il carbonio che è usato molto raramente e combinato con altri materiali è il più rigido.

C’è da sapere che il film (ovvero la parte trasparente del materiale) tende a restringersi quando sottoposto ai raggi del sole o a causa delle micropieghe. Questo fa sì che le vele stesse si riducano di superficie col passare dei giorni, perdendo così la forma iniziale e la loro efficienza. Anche le fibre tendono a ritirarsi ed il kevlar, ad esempio, restringe più del poliestere.

Le ultime tecnologie in materia di costruzione delle vele permettono inoltre di orientare a criterio i fili sulla superficie della vela, a differenza dei vecchi tessuti in cui i fili erano solo disposti a griglia prescindendo dalla posizione che occupavano sulla superficie della vela e per questa ragione si doveva orientare i pannelli.
Questo permette di orientare i fili lungo le linee di maggiore sforzo migliorando la tenuta e la vita della vela nonché riducendo al minimo la deformazione della stessa quando è sottoposta alla pressione del vento.

Le velerie affermate che producono vele da FINN sono:

  • Halsey Italia (la prima a sperimentare la tecnologia dei fili orientati)
  • North Sails (Inghilterra, USA, Nuova Zelanda)
  • Victory (Slovenia)
  • Doyle Sailmakers

Ciò che è molto importante è che il giro d’albero della vela sia adeguato all’abero, ovvero che la vela segua la curva dell’albero. In pratica la veleria vi chiederà i numeri della curva dell’albero per creare una curva simile sulla vela. Se il giro d’albero è sbagliato la vela farà delle pieghe a volte anche importanti che non permetteranno di sfruttare il 100% delle potenzialità della vela.

Riccardo Cordovani

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